#TeamMore

Sono seduto al bancone al lato delle spine, a sinistra l’ingresso del pub a destra il mega schermo con una partita di qualcosa.
Sullo sgabello posso ingobbirmi quanto mi pare, il giubbotto di pelle agganciato sotto al bancone.
Bevo una pinta di birra artigianale che costerà tra i sette e i nove euro e mi interrogo su quando esattamente il mondo è andato a puttane per bere una birra buona l’equivalente di sane vecchie diciottomila lire con cui avrei preso una sbronza colossale e pisciato a litri con quattromila lire a pinta.
Mentre scuoto la testa e faccio questa contabilità funesta ti vedo entrare con la coda dell’occhio.
Mora, occhi enormi neri, cerchiati di nero. La pelle del viso bianca e una bocca rossa da morsi.
“Non-girare-la-testa-non-muovere-nemmeno-un-solo-fottutissimo-muscolo”, mi inteccherisco, sto per tirare su le spalle, mi faccio male a trattenermi curvo.
Non mi muovo, non mi devo muovere.
Anzi, bevo.
Lei mi è passata dietro senza degnarmi di uno sguardo, del resto faccio pendant con l’arredamento in legno del locale.
La guardo con l’altra coda dell’altro occhio, è piccola ma ha un bel culo.
Non voglio vedere con chi sta al pub, mi si potrebbe rattrappire lo scroto dal dispiacere.
Luca fa per dirmi qualcosa ma qualcuno mi affianca e domanda con accento straniero:
“Scusa, dov’è il bagno?”
Mi giro e me la trovo davanti che mi guarda.
Nel tempo che Luca impiega a spiegarle dove si trova il bagno
“Nessun problema, sali le scalette e poi a destra”, io noto che è parecchio bella e mi garba, è tatuata, ha due belle puppe e mi sta guardando con interesse e io sono già cascato dentro a quegli occhi fatti di buio che brilla.
Sorride appena a tutti per educazione, si volta e se ne va.
Io guardo Luca, Luca guarda me. Perplessità mescolata a virile intesa ma più perplessità. Già. Sì.
Tracanno la birra superstite nel mio bicchiere, lascio i soldi a Luca e me ne vado.
Prato è fredda di notte da ottobre ad aprile. mi chiudo il giubbotto fin sotto il mento.
Inizio a camminare veloce.
Respiro l’aria fredda, tengo il lieve stordimento della birra e contemporaneamente mi schiarisco le idee.
Scappo come un disertore davanti alle truppe nemiche, il bravo soldatino s’è dato alla macchia.
Sorrido.
Davanti ad una donna vulnerabile e pericolosa c’è solo una cosa da fare, fuggire.
#TeamBalrog