L'ondivago
Ieri sera, davanti ad una ottima Leffe (birra belga, ndT), mi è stato fatto notare che vado a momenti alterni. Momenti di brillantezza, rari, e momenti piuttosto cupi, riflessivi.
Beh, è vero.
Come dice il mio mitico insegnante di chitarra, nonché fine conoscitore dell'animo umano, dovrei pensare meno: imparare a pensare meno. Temo in realtà di non esserne capace.
E vivo di questi momenti di riflessione in cui mi isolo dal mondo, concedo agli altri lo stretto necessario (lo stretto necessario per me).
Ho delle idee che crescono, ed alcune premono, oramai pronte.
Un po' me lo godo questo momento che è molto simile al momento prima di iniziare un concerto: paura, emozioni a mille, una pressione piacevolissima nel petto. E poi via!