The Police a Torino, io c'ero

Questi son giorni pesanti, pesanti e per questo sono molto stanco e viaggiare a Torino e rientrare alle 5 del mattino e riprendere dopo tre ore il solito tran tran lavorativo non ha aiutato.
Ma ne è valsa la pena, eccome! Chi ha parlato male del concerto ha tutte le attenuanti e una semplice, comune spiegazione: era lontano dal palco, ma proprio lontano: la curva opposta al palco, gremitissima, sul terzo, ripeto terzo anello. Troppo in alto, per qualunque concerto. Qualsiasi concerto ha bisogno di prossimità. Come si può in uno stadio con 65.000 persone, essere tutti sotto il palco? Semplice, non si può.
Io ero nel primo settore, laterale, il posto più vicino dei posti lontani, vedevo degli omini su un palco enorme. Ma sono stati degli omini "letali". Summer, il chitarrista, imbolsito sì, grasso, certo. Del resto è un signore di 64 anni ma che suono! Che tocco! E che assoli.
Copeland, il signor batterista è stato impressionante. Qualcosa che non si dimentica, e Sting ha cantato intensamente ed è riuscito con quel timbro a cantare tutte le canzoni senza steccare (20 anni fa, steccava eccome...).
In poche parole i Police erano in grande forma ed i pezzi che hanno suonato sono stati fantastici.
Mi dispiace per tutti coloro che son stati lontani ma io ho goduto.
Grande concerto. Immenso