Arrivare mi emoziona.
Essere altrove, dove tutto mi appare diverso, anche solo di poco ma è differente: la luce del sole sui palazzi, gli odori che mi circondano, anche la massa di persone tutte intorno, affaccendate nei loro spostamenti, in attese e partenze, mi risultano diverse.
E' caldo e non ho molta fretta. Ho appuntamento con la prima persona che conoscerò stasera, esce dal lavoro ed andiamo insieme a cena, mi accompagna a conoscere altre persone che non conosco ancora.
Arrivo al luogo dell'appuntamento un po' in anticipo, la sera è fresca, ormai è buio nonostante non sia tardi.
Arriviamo al locale, incontriamo per strada un'altra persona e poi entriamo. Dopo un po', alla spicciolata arrivano anche gli altri e poi altri ancora vengono chiamati e ci raggiungono.
Mi trovo tra persone sconosciute ma è come se le conoscessi da sempre.
Mi sento bene, mi sento felice, mi sento protetto.
A loro non lo dico ma un sacco di altre cose sì: quando sto bene insieme agli altri, inizio a parlare a voce più alta, a parlare continuamente, sono logorroico e praticamente irrefrenabile. Diciamo pure molesto. E' l'entusiasmo, la felicità di stare con qualcuno che mi piace, senza dover pensare di piacere per mestiere o perché ne sento la necessità. Sto bene per il semplice motivo di stare con persone anche sconosciute ma che riconosco come simili.
Il mio istinto inizia a vibrare in simpatia con chi mi circonda e questo movimento cresce e scarica energia dentro di me, fatta di felicità, di riconoscimento nel prossimo.
Birra, chiacchiere, risate. Felicità di stare insieme.
Alla fine, molto molto tardi, li saluto e me ne vado a dormire. E un passo dopo l'altro, nella notte mi viene in mente Mojito Football Club della Bandabardò:
C'erano state danze in riva al lago
per brindare al sudore.
C'era stato un profumo di menta,
di ghiaccio e di liquore, di liquore.
E poi Miriam, delinquente,
non si serve da bere alla gente
alchimie di sorrisi dritti al cuore e alla mente.
Poi maglioni per terra e partita di pallone
Una sfida essenziale senza regole e religione
Tra noi bevitori di Monito e i fumatori do Marijuana
Squadra troppo vanitosa, troppo brasiliana
E quella notte fu... mojito football club. Mojito!
C'era stata una fine, una scusa
Per finire in abbraccio
Con le mani unite sotto una cascata
Di menta e di ghiaccio
E Miriam, delinquente,
non si serve da bere alla gente
alchimie di sorrisi
dritti al cuore e alla mente
E quella notte fu... mojito football club. Mojito!