Fuori il sole filtra dalle finestre e rimbalza sui muri delle case intorno.
Ascolto la tua voce registrata sorridermi e sorrido di rimando al telefono nella casa vuota.
Poi il silenzio e tutto diventa buio, la luce del sole cola via dalle stanze e una notte senza stelle riempie la casa. Silenzio, ancora e ancora e ancora.
Resto seduto sul divano con le ginocchia che si toccano mentre resto a fissare lo schermo del telefono, il respiro trattenuto.
Una breve corrente d’aria e poi la tua mano che accarezza la mia barba e il tuo sorriso che mi bacia mentre nel buio riesco a vedere l’arancione dei tuoi capelli e ti respiro come si respira la primavera dopo un lunghissimo inverno senza profumi e tepore.
Mentre mi crolli addosso la tua risata riempie le stanze, ti abbraccio e i miei polpastrelli toccano la tua pelle scoperta e li sento pizzicare.
Il tuo seno sul mio petto, il mio viso nell’incavo magico tra la tua spalla e l’orecchio, sorrido nascosto al mondo.
Mentre mi perdo nel tuo abbraccio, la bestia osserva immobile da un angolo del mio cervello mentre il dio fa finta di dormire appoggiato ad un angolo della casa.
La notte scopre stelle e lune gravide di storie mentre mi sussurri all’orecchio divertita, le tue mani mi percorrono libere e sento, presto la musica ripartirà e io voglio vederti ballare ancora.