Apro gli occhi prima che la sveglia suoni, qualsiasi sia l’ora programmata.
Mi alzo subito; di solito passo decine di minuti, mezz’ore, prima di alzarmi.
Prima non era così, prima scattavo in piedi tipo soldato, io che non ho mai fatto il soldato ma con gli anni sto diventando pigro e mi crogiolo, alzo bandiera bianca contro l’efficienza e l’azione.
Stamani però parto e allora mi alzo subito, anzi mi sbalzo fuori dal letto, mi catapulto nel bagno, sotto la doccia calda.
Sorrido mentre mi insapono.
Esco e mentre mi asciugo già pregusto l’asfalto che scorre sotto l’auto.
Mi asciugo la barba lunga e penso che non ho ancora deciso quale percorso farò. Sono tentato di improvvisare, punto o a nord o a sud e poi decido di girare seguendo l’istinto.
No. Prima di uscire riguarderò su Google Map e deciderò.
Mi vesto veloce e penso che in effetti devo far benzina subito e che anche le ruote andrebbero rigonfiate.
Guardo la mappa, scelgo la strada più comoda che ha il grosso vantaggio che è anche la più lunga e che non ci metterò più tempo.
Dopo pochi minuti sono già dal benzinaio e mi metto a controllare la pressione degli pneumatici. Mi si gelano le mani dal freddo e la tramontana smuove l’auto ferma, sorrido, sorrido molto.
Le mani diventano nere e per pulirle le infilo nell’acqua ancora pulita di una bacinella per lavare i tergicristalli. Sono talmente fredde che l’acqua mi sembra tiepida.
Mi si spaccheranno tutte le mani, annoto mentalmente. Non accadrà.
Un cielo da neve sopra di me, il sole sbuca più a sud.
Potrei trovare il ghiaccio, addirittura la neve, forse.
Sorrido forte.
Parto.