Piove, piove, piove e piove. Poi si ferma poi riprende. Piove e tra una pausa e l'altra io ballo maldestro un tip tap, con la grazia di un orso un tempo ammaestrato, poi mi fermo. Ho le scarpe sbagliate, ho ancora su le scarpe estive, totalmente fuori luogo. I calzini di cotone bagnati, i piedi sono bagnati.
Sarà la pancia, sarà l'inverno che arriva, sarà che non ho più pazienza ma temo che il tip tap non faccia per me. Mi fermo e poi cammino veloce verso casa.
Non ascolto più nulla, non ascolto più nessuna canzone, nessun gruppo, nessun concerto. Non ascolto podcast, non ascolto un cazzo.
Leggo pianissimo, davvero poco. Passo il tempo a scorrere Twitter, Instagram e persino Facebook. Metto like, scrivo due parole sotto ad alcuni post ma per lo più passo e il mio cervello è spento.
Vivo buttato sul divano, il frigo vuoto, la mente che cerco di svuotare quanto più possibile da qualsiasi cosa.
Faccio vuoto, voglio vuoto.
Sono passati anni e la verità, pura e cristallina, è che io non ho ancora la più pallida idea di cosa faccia al caso mio, e questa, signore e signori, ve lo devo proprio dire, non è più una gran bella situazione.
Le cose non sono confortevoli o tranquille. Le cose continuano a cosare.