Sembra che per essere Nerd, secondo questo libro, si debba avere e avere avuto necessariamente dei problemi: relazionali, di gusti necessariamente discutibili.
Inoltre Benjamin Nugent sembra anche piuttosto irritato con sé stesso per essere stato un nerd e che poi abbia fatto di tutto per smettere di esserlo.
Ci sarà riuscito? Si sarà pentito? Ma un bel chissenefrega?
Questo libro è assolutamente superfluo: non ci dice niente di più dei soliti luoghi comuni sui nerd che si rifugiano nella programmazione dei computer e nei giochi di ruolo (e nei fumetti, nei manga, anime, cosplaying...).
L'unica cosa che si nota è che l'autore se ne vergogni, debba trovare a questa sua appartenenza una motivazione psicologica, sociale, antropologica.
Questo libro mi ha fatto venir voglia di scrivere una manifesto: Orgoglio Nerd...