Scarto di lato ma cado - III

La camminata veloce diventa quasi una corsa. Arrivo al locale, un triste pub con tavoli su di un barcone risistemato sommariamente ancorato all'argine del fiume cittadino. I motivi per cui vengo qui sono due: la birra costa poco e in questa afa generalizzata qui tira un po' di vento che rotola sull'acqua, direttamente giù dalla valle.
Poi ci sono topi lunghi come un braccio che scorrazzano sulla riva, pesci onnivori pronti a far bollire l'acqua scura e ferma per qualsiasi cosa venga loro buttato, gente che si vuole appartare e che non rompe le palle.
Do le spalle all'ingresso e guardo direttamente a monte, l'aria mi arriva sulla faccia, per adesso gentilmente ma so che tra un po' crescerà di intensità, probabilmente fino a far andare via prima del previsto qualche altro avventore. Meglio.
Bevo la birra a grossi sorsi, ho sete ed è fresca, dissetante.
Questo è il momento ed il luogo in cui penso ai massimi sistemi, a cosa è l'amore, al senso della vita, tutto rigorosamente con le maiuscole. In realtà cerco di capire cosa sto a farci io in questo mondo e le risposte che trovo non sono per niente divertenti, per nulla rassicuranti.