A volte bisogna essere fortunati. Altre volte bisogna essere molto fortunati. Ci sono poi piccole o grandi occasioni in cui uno è sfacciatamente fortunato.
Ieri sera ho vissuto una piccola storia sfacciatamente fortunata.
Ieri sera prendo l'auto e mi dirigo verso il centro di Firenze, sprezzante del caos che potrei trovare. E preoccupato (ma quando non lo sono in questi casi??) che non troverò un parcheggio regolare e dovrò lasciare la macchina in un posto in cui non ho diritto, commettendo almeno altre tre infrazioni per arrivarci e con il lieve pensiero di ritrovarla "ganasciata" e multata.
Quindi, sprezzante.
Arrivo a Firenze e trovo posti di blocco che vietano l'accesso al Piazzale Michelangelo, ok mi par giusto. Allora via sul Poggio Imperiale e dopo vari tentativi mollo il mezzo sulla via del Pian dei Giullari.
Scendo a piedi e mi accodo alla folla sciamante che si dirige a piedi al piazzale ma io ho una destinazione differente: prendo per la salita che porta a San Miniato a Monte. Sulla scalinata davanti al cancello ci sono almeno 50 persone ed è ancora giorno pieno. Tutti con la cena a sacco, e bevande assortite. Sembrano tutti guardare il tramonto. Ma sono lì per i fuochi di San Giovanni.
Non è nemmeno questa la mia destinazione però.
La fortuna sfacciata è avere una compagna d'avventura che mi introduce, attraverso un accesso praticamente a me sconosciuto DENTRO San Miniato.
Ci sistemiamo come le altre decine di persone a conoscenza di questo incredibile segreto sul sagrato di questo gioiello di chiesa, con questa facciata favolosa, ed il sole oramai sotto le colline.
Chi si mette sulle panchine predisposte verso il piazzale, chi sui gradoni della chiesa, chi sul muretto.
Alle 22,00 esatte si spengono tutte le luci che illuminano la facciata e parte lo spettacolo pirotecnico. Bellissimo.
I fuochi sembrano esplodere su di noi, da quanto siamo vicini e va avanti per 40 minuti.
Non nascondo che più di una volta ho trattenuto il classico "Oohh!" e per pura combinazione mi sono voltato ed ho assistito allo spettacolo nello spettacolo.
La facciata della chiesa che cambiava colore seguendo il susseguirsi dei fuochi d'artificio.
Quindi sembravo uno spettatore di tennis impazzito: guardavo la facciata di San Miniato, poi i fuochi in alto, poi Firenze sotto di me e poi ancora i fuochi. E ancora la facciata...
Eravamo "dentro" i fuochi, dentro la festa. E quando ho sentito gli applausi e le grida di gioia levarsi da quello "spettacolo di città" sotto di me.
Con il buio complice, lo ammetto, mi sono commosso.
Grazie Vero.