cogliere l’unicità del momento presente, questo è quello che sto facendo.
la città svuotata e lenta, stordita dall’afa che sta per essere spazzata via da nuovi temporali.
le persone che si incrociano con lo sguardo un po’ stupefatto, anche tu qui, e un po’ sollevato, anche tu qui.
cammino dentro luoghi familiari ora un po’ differenti e mi tuffo nei miei ricordi per trovare le differenze con quello che vedo e quello che ricordo di quel che sto guardando.
come un gioco della settimana enigmistica in realtà aumentata tutto nella mia testa.
va bene tutto adesso perché vivo il qui e l’ora.
qui e ora, sì. Qui e ora.
Non ho più mutande, faccio la lavatrice. Leggo Dino Zoff.
Penso analogico, mi sforzo di essere analogico.
Scrivo sul quaderno nero, devo finire di scrivere una cosa importante che aspetta da troppo, oh se aspetta da troppo.
La bufala la devo togliere dal frigo, tagliare i pomodori insalatieri, spero che il pane integrale abbia ancora una consistenza addentabile.
Devo finire di vedere True Detective, la seconda stagione. Giusto,
cosa farebbe Velcoro? Si drogherebbe e si ubriacherebbe pesante. Ok, no.
Mi metto a spolverare le sneakers.