"Io son di Prato, m'accontento d'esser di Prato, e se non fossi nato pratese vorrei non esser venuto al mondo, tanto compiango coloro che, aprendo gli occhi alla luce, non si vedono intorno le pallide spregiose facce pratesi, dagli occhi piccoli e dalla bocca larga (ma avere la bocca larga a Prato non vuol dire, come altrove, essere boccalone) e, fuori dalla finestra, di là dai tetti, la curva affettuosa della Retaia, il ginocchio nudo dello Spazzavento, le tre gobbe verdi del Monte Ferrato, gli olivi di Filettole, di Santa Lucia, de La Sacca, e i cipressi del Poggio del Fossino, sopra Coiano. E questo dico, non perché son pratese, e voglia lisciar la bazza ai miei pratesi, ma perché penso che il solo difetto dei toscani sia quello di non essere tutti pratesi."
Curzio Malaparte - Maledetti Toscani