Sono giorni di ricordi.
Giorni in cui tanti ricordi tornano tutti insieme a ricordarmi chi sono, e tornano con un'intensità potente, destabilizzante. Forse sono io che sono più sensibile, non saprei e onestamente non ha alcuna importanza. Quello che so è che vengo sommerso ad ondate crescenti ed io mi lascio sbattere dalle onde e mi lascio trasportare, ora sommerso, ora galleggiando.
Di tutti i cimeli che questo personalissimo mare mi sta rendendo c'è la versione di Little Wing fatta da Derek and the Dominos.
Già il nome del gruppo è criptico, chi cazzo sono Derek and the Dominos? Derek era nel 1970 il signor Eric Clapton, che viveva all'epoca tra la Florida e il mar dei Caraibi. Quel Clapton è già una star di grandissimo seguito, così grande da sentirne il peso e voler diventare anche lui, seppur per finta e per poco, un artista di merda dal nome improbabile.
"Derek" non se la passa per niente bene. Inseguito dai propri demoni e schiacciato dall'abuso di droga decide di fare l'unica cosa che può salvarlo e che poi sa fare, suonare e scrivere musica: durante la registrazione dell'unico disco in studio "Layla and other assorted love songs" accadono due fatti fondamentali. Il primo è che viene portato a sentire gli Allman Brothers a Miami e conosce Duane Allman che accetterà di slancio la partecipazione alle registrazioni del disco. Di lui, nella sua autobiografia per altro pessima perché reticente, Clapton dice una cosa definitiva e fulminante: "in Duane Allman avevo trovato il mio fratello in musica".
Il secondo fatto nefasto che accade in quei giorni del 1970 (ripeto: NEFASTO), in termini assoluti nel senso di nefasto per il genere umano, è la morte improvvisa di Jimi Hendrix.
Duane Allman non era quello che si poteva definire un musicista sobrio e distaccato. Tutt'altro. Il fratello di Clapton aveva i suoi demoni e le sue dipendenze e la sua gigante capacità di vivere per la propria musica in modo totale, assoluto.
Ok, ci siamo.
Prendete questa coppia di fratelli da tragedia greca, dal destino e dal vissuto già segnato, gettate su tutta la sessione di registrazione l'ombra lugubre e folle e disperata di una morte priva di senso del più grande chitarrista elettrico di tutti i tempi: decidono in una manciata di ore di registrare una cover di Hendrix che verrà inserita nel disco.
Il pezzo è appunto Little Wing , per me la migliore di tutte le versioni (anche dell'originale). Ognuno nelle canzoni che ama ci sente quel che vuole, io qui e sempre sento una tristezza e una rabbia e una malinconia selvaggia senza eguali su una canzone già magica.
Ascoltate le due voci che cantano, ascoltate le chitarre. Ascoltate gli incitamenti durante la sessione di registrazione. E' un canto funebre elettrico. E' la vita.
Quando sono triste lei viene da me A regalarmi mille sorrisi Va tutto bene, dice, va tutto bene Prendi da me tutto quello che vuoi Qualsiasi cosa, qualsiasi cosa
Vola Piccola Ala