Io non sono qui


Non è una biografia, nemmeno una agiografia. Non è un documentario e non è un film narrativo.
Sono sei visioni del regista Todd Haynes su Bob Dylan.
Sei lati, sei sfaccettature di questo imponente cantastorie del XX secolo, che è ed è stato più di un semplice musicista e scrittore di canzoni.
E questa complessità è resa magistralmente in questo film, qualunque tipo di film esso sia.
Psichedelico e visionario, frammentario e apparentemente distante, questo modo di raccontare dopo pochi minuti diviene familiare, facilmente godibile.
Se non conoscete Bob Dylan è un buon modo per avvicinarvi  a lui, sacrificando tanti piccoli dettagli per voi incomprensibili.
Se amate Bob Dylan e ne conoscete anche aneddoti e storie minori (come me, ndT) non ci troverete niente di nuovo ma sarà come trovarvi con un altro come voi, Haynes, a confermarvi emozioni condivise, sguardi di intesa, come vecchi amici che condividono una passione.

Nota Bene: Cate Blanchett è impressionante. Pur preferendo un'altra delle sei facce dylaniate, la sua parte è la più bella, ed intensa e soprattutto a lei tocca cantare il pezzo più bello: Ballad of a Thin Man.