E allora ci siamo. E' vero. Alla fine suonano. Adesso, tra un'ora poco più i Led Zeppelin, l'unica formazione possibile che può fregiarsi di questo nome e di tutta la loro storia uscirà sul palco. E potrà succedere di tutto: un flop di proporzioni mostruose perché l'attesa per questo concerto supera qualunque altra. O il trionfo.
Il mondo potrebbe trepidare in ugual misura solo per artisti che non vivono più: Elvis, Hendrix, Lennon (e Harrison con i Beatles), Jim Morrison.
Anche il grande John Bonham è morto ma stasera il figlio ne prenderà ufficialmente il posto e non posso che immaginare quanto dovranno tremargli i polsi. Batterà il tempo del primo pezzo, un po' euforico e un po' terrorizzato e me lo immagino che alzerà gli occhi e vedrà intorno a se tre dei più grandi musicisti rock di sempre, tre giganti, tre icone: il basso e le tastiere di John Paul Jones, le chitarre di Jimmy Page e la voce di Robert Plant.
E non posso non pensare che in quel momento preciso sentirà suo padre accanto a sé.
E allora vai Jason, quattro e vai.