Sperso
Sono sperso nei miei pensieri, sperso nelle mie emozioni, belle e brutte. Ultimamente decisamente di segno brutto ma sono o non sono un uomo di mondo? Lo sono ma non per questo sto meglio.
Sperso nella vastità di tutto quello che sento con un'intensità mai provata prima, esaltante, estenuante. Squassa dal profondo le mie fondamenta, colpi di maglio sulle armature come uno sfasciacarrozze picchia sulle mie trappole mentali.
Sono sfinito come un pugile suonato per dodici riprese ma incapace di andare al tappeto. Non c'è il tappeto qui, dove è qui?
Verdun gioca e il Giovane si interroga se smettere con il calcio.
Vivo in un bell'appartamento accogliente che mi ha visto piangere tutte le lacrime che non ho saputo piangere in una vita intera, spesa a sembrare quello fico, ad essere quello fico.
Ma non è qui.
Qui dove non c'è nulla, un enorme vuoto tiepido.
Qui è la striscia di spiaggia costeggiata dalla pineta davanti a Castagneto, qui è una panchina in Place de Vosges in una mattina assolata mentre i bambini giocano tra i vialetti.
Qui è una promessa scambiata con uno sguardo.
Qui è togliere le mani dalla tastiera e lo sguardo da qualsiasi schermo. Ora.