La libreria storta e quella a pezzi
In uno stretto spazio tra la porta della camera e il corridoio, davanti al ripostiglio ho montato una libreria di legno grezzo e storta. L'ho montata e lasciata storta, e nemmeno tanto impercettibilmente. Del resto in questa casa non c'è un muro e nemmeno il pavimento diritto o in pari.
Questa libreria è carica di libri prevalentemente di fantascienza e fantasy e anche horror.
L'autore incontrastato qui è Stephen King: ad una stima del tutto parziale e assolutamente non aggiornata temo di essere rimasto indietro di almeno cinque, forse dieci romanzi, però ho letto e conservo 22/11/'63 (ma com'è bello questo libro).
Rimedierò.
[Adesso che riedito questo post nella fine di settembre 2017 non ho rimediato nulla: ho riletto l'Ombra dello Scorpione che si trova nella libreria e voglio rileggere Shining da almeno due anni]
Nella libreria storta ci sono anche altri libri interessanti: una copia di Ubik e la Svastica sul Sole di P.K. Dick. I primi due volumi della saga di Dune, quelli edizione Nord con la sovracoperta dorata.
Possiedo tutti i volumi che Fanucci pubblicò su H.P. Lovecraft, brossurati (copertine e sovracoperte nere con caratteri dorati, brrr). Scelti dalle Tenebre di Ann Rice.
Tutti i romanzi e i racconti di Howard (quello di Conan, per intendersi).
Richard Matheson con Io sono leggenda, Sei millimetri al giorno e penso diverse altre cose che ora non rammento.
Harry Turtledove con i cicli di Invasione e Colonizzazione.
I primi sei volumi della Ruota del Tempo di Robert Jordan. Non si possono scrivere così tante trame e sottotrame e tenerle in uno unica saga, non ci si può fare. Non so quante migliaia di pagine io abbia (sulle settemila, mille più mille meno) e non è nemmeno a metà storia. No.
[Lui nel frattempo è morto e la Saga è stata portata a compimento postuma, io sto ripensando al giudizio dato a suo tempo e che potrei invece rimettermi a leggere tutto, o forse no.]
Nel ripiano più in basso ci sono gli Urania, un numero in decine non meglio precisato, quelli del "reboot" anni '90 con le copertine sgargianti e le storie un po' così, per intendersi.
E credo che l'unico italiano presente nella libreria storta sia Tito Faraci, Oltre la soglia.
La libreria a pezzi invece si appoggia al muro, vicino al mio letto e lì all'altezza del cuscino ci sono Tolkien (tutto) e P.K. Dick con molte altre cose, tra cui un'altra copia di Ubik: eh c'è qualcosa che non torna in questa storia di Ubik che ritorna, l'ho comprato almeno tre volte pensando che fosse sempre la prima, e alla quarta volta che l'ho letto forse ho anche capito cosa ma, come si suol dire in questi casi, questa è un'altra storia).
Nella povera libreria a pezzi ci sono Joe Lansdale [quasi tutto, allora, adesso ne mancano parecchi. Son rimasto indietro Joe], Neil Gaiman, Palahniuk, Murakami, Calvino, Wu Ming (insieme e da soli in ordine sparso) e Luther Blisset (erano ragazzi).
Salgari, Vasari, Boccaccio, Verlaine, Baudelaire, Sun Tzu, il Corano, l'Edda Norrena, Chrétien de Troyes, Hemingway, Ivanoe di Scott, "Quella sporca dozzina", Cormac McCarthy, Shakespeare.
Tutto E. A. Poe.
Verga, Svevo, Kafka, Malaparte, Gadda (una prima edizione di racconti, godo).
Ancora dispersi nel trasloco: Euripide, Eschilo, Sofocle, Omero. Apuleio. [Tutti i racconti di fantasmi di Le Fanu e M. R. James li ho ritrovati, adesso sono nella libreria storta, gli altri sono dai miei]
E, aspettate un attimo, strano: a quest'ora della notte qualcuno sta bussando alla porta...