Affumicato

Sul tuo cuscino è rimasto un forte odore di affumicato, un odore talmente forte e intenso da essere fastidioso. La camera da letto ha continuato a puzzare per qualche giorno. Forse ti sei infilata nel camino del nonno, bisogna che te lo chieda durante la prossima telefonata serale.
Cresci e non si fa nemmeno in tempo a starti dietro, chiudo gli occhi solo per un secondo che sei andata ancora più avanti.
Ricordo la prima volta, ormai un po’ di tempo fa, in cui con la coda dell’occhio ho colto un’espressione sul tuo viso di bambina che era un lampo di futuro della te ragazza.
Poi il tempo è andato a rotoli, tra vita quotidiana, spaventi enormi e dolori, mi sono ritrovato davanti al cancello della scuola media il primo giorno della tua nuova vita, emozionato quasi quanto te, molto più vecchio e un po’ più consapevole.

Dove sono andati i giorni in cui ero terrorizzato alla sola idea di restare da solo con te per paura ti mancasse la mamma?
Dove sono andate le sere sul divano con i tuoi occhioni grandissimi che mi fissavi preoccupata perché “babbo, te non esci mai? Hai degli amici?” E io a risponderti che sì li avevo e che non ti dovevi preoccupare e ho iniziato a portarti fuori con me e a farti conoscere i miei discutibilissimi e dolcissimi amici, a vedere le partite al pub, a giocare a freccette, a festeggiare il tuo compleanno al Cavallino Matto.

Sono passati giorni, sono passati anni, non sono pronto, sono pronto, non sarò mai pronto, sarò pronto.
Poi al telefono la sera mi hai detto:” Ma babbo! Non è affumicato! È il puzzo dello shampoo anti-pidocchi!”